Come pensare per prendere decisioni migliori
Modello #17: Walt Disney Strategy (Robert Dilts)

Modello #17: Walt Disney Strategy (Robert Dilts)

Il metodo Disney per la creatività è stato progettato da Robert Dilts e Todd Epstein. I due formatori cercavano una strategia che stimolasse la creatività e che fosse praticabile da chiunque, anche al di fuori del campo creativo.

L’hanno trovata nel metodo lavorativo di Walt Disney, che era solito creare analizzando le sue idee in tre diverse prospettive:

  1.     Sognando ad occhi aperti nuove idee e progetti (fase del sognatore)
  2.     Studiando come metterli in pratica (fase del realista)
  3.     Criticandoli per migliorarli (fase del critico)

Come vedremo sotto, anche questa strategia è un’applicazione delle posizioni percettive.

Come mettere in pratica il metodo Disney per la creatività

Preparazione

Il metodo Disney può essere utilizzato in gruppo o anche da soli e per trarne tutti i vantaggi è necessaria una preparazione. Se sai cosa sono le posizioni percettive e ti sei allenato su di esse, salta pure questa sezione: conosci già uno strumento più veloce e flessibile.

Prima di tutto bisogna organizzarsi a livello logistico / spaziale. Dobbiamo selezionare tre posizioni in una stanza, o anche all’aperto, in cui sviluppare le tre diverse fasi.

Per qualcuno potrebbe essere utile avere una quarta posizione, una meta-posizione neutra in cui prendersi del tempo per ragionare sulle diverse fasi.

Infine dobbiamo associare dei sentimenti a ciascuna posizione e a ciascuno spazio, per permetterci di lavorare al meglio in ogni fase.

Per aiutarci possiamo pensare a situazioni passate in cui stavamo svolgendo l’attività associata alla posizione (sognare ad occhi aperti, pianificare una strategia, criticare la strategia).

Le tre fasi: sognatore, realista e critico

Come abbiamo detto, il modello si divide in tre diverse fasi

Fase 1: il sognatore

Nella fase del sognatore possiamo lasciare libera la fantasia, pensando a nuove idee e nuovi obiettivi da raggiungere.

In questa fase bisogna porsi delle domande specifiche, come

  •       Che cosa vogliamo fare?
  •       Perché vogliamo farlo?
  •       Come immaginiamo la nostra idea?
  •       Quali sono i vantaggi dell’applicazione di questa idea?
  •       Quando possiamo aspettarceli?

Nel rispondere a queste domande dobbiamo assumere l’atteggiamento del tutto è possibile.

Fase 2: il realista

Nella fase realista dobbiamo rendere reali le idee a cui abbiamo pensato nella prima fase, definendo quali sono le azioni e gli step da seguire per realizzarle.

Le domande da porsi sono:

  •       Come possiamo applicare questa idea nella realtà?
  •       Qual è il piano d’azione per applicare l’idea?
  •       Qual è la sequenza temporale per applicare questa idea?
  •       Come sapremo se l’obiettivo è stato raggiunto?
  •       Chi lo farà?
  •       Quando verrà implementato ogni passaggio?
  •       Dove sarà effettuata ogni fase?

Nel rispondere dobbiamo pensare e agire come se la nostra idea fosse concretamente realizzabile.

Fase 3: Il critico

L’ultima fase prevede di pensare al proprio piano d’azione e trovarne i difetti e i punti deboli, per trovare una soluzione e rendere il proprio progetto inattaccabile.

Dobbiamo definire i contesti in cui la nostra idea potrebbe non funzionare e conservare gli aspetti positivi della situazione attuale, definendo eventuali perfezionamenti.

Le domande da porsi sono:

  •       Cosa potrebbe esserci di sbagliato nell’idea?
  •       Che cosa manca?
  •       Perché non possiamo applicarlo?
  •       Quali sono i punti deboli nel piano?
  •       Perché qualcuno potrebbe obiettare a questa idea?

Nel rispondere bisogna pensare a cosa succede se si verificano problemi.

Fase 4: Ripeti il ciclo

La strategia di Walt Disney per la creatività non finisce una volta raggiunta la fase del critico.

Una volta concluse tutte le fasi infatti dobbiamo tornare allo step del sognatore, portando con noi tutte le informazioni che abbiamo tratto nella fase critica. Prima di ricominciare il ciclo possiamo fermarci nella meta-posizione (se lo riteniamo necessario) per schiarirci le idee e riorganizzare i pensieri.

Una volta ricominciato il ciclo dobbiamo continuare finché non arriviamo ad avere un’idea forte ed efficace, senza difetti, che possa essere approvata totalmente nella fase del critico.