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Modello #8: Il Pixar Model per lo storytelling (le 22 regole di Emma Coats)

Modello #8: Il Pixar Model per lo storytelling (le 22 regole di Emma Coats)

Questo Pixar Model per lo storytelling lo devo considerare – al momento – un modello parziale dato che manca di molte caratteristiche che reputo necessarie per un modello completo:

  • Manca una sequenza/ ricetta da seguire
  • Non ha un’organicità a livello logico (mette allo stesso livello consigli su come migliorare come scrittore tipo: “10: Smonta le storie che ti piacciono” a consigli sulla storia stessa: tipo: “16: Qual è la posta in gioco?”
  • Manca il punto di vista multiplo: questo è “soltanto” il modello di come Emma Coats ha usato il sistema Pixar.
  • Non ho voluto inserire altri spunto.

Lo posto lo stesso per vari motivi:

  • Alcuni spunti sono unici, e meritano di essere appresi.
  • E’ comunque un modello di successo
  • Sto facendo lo stesso lavoro di raccolta spunti per il Modello Miyazaki per lo storytelling e mi piacerebbe raffrontare lo storytelling sintetico della pixar con quello poetico di Miyazaki.

Status del Pixar Model per lo storytelling (Emma Coats)

Parziale ma utilizzabile

Chi è Emma Coats

E’ una film maker e animatrice che ha lavorato alla Pixar (Brave / Ribelle) e che quando è diventata freelance si è data alla formazione, capitalizzando sulle 22 regole che leggeremo.

Emma Coats ci spiega cosa alcune lezioni della Pixar per lo storytelling

Passo 0: cosa è una storia

Il passo zero è sempre importante, dato che crea il giusto frame in cui si lavora.

Emma ha postato tutto su Twitter e poi ha spiegato tramite un video. “Una storia è un’esperienza condivisa, è cercare le risposte alle domande che ci facciamo attraverso le esperienze degli altri. La storia è il mondo in cui condividiamo queste esperienze, anche ipotetiche, con il pubblico. La storia ti lascia qualcosa, ha un senso e una morale da lasciare a chi la ascolta.”

Perchè mi piace:

Mi piace perchè essenzialmente si sovrappone alla definizione di metafora generativa eriksoniana e quindi non mi fa uscire troppo dalla zona di confort… che è la stessa cosa che non mi piace. Ma questi sono problemi miei 😛

Su Twitter, l’artista dello storyboard Pixar Emma Coats ha pubblicato una serie di perle di saggezza narrativa che ha ricevuto lavorando per lo studio di animazione nel corso degli anni.

  1. Ammiri un personaggio per i suoi tentativi più che per i suoi successi.
  2. Devi tenere a mente ciò che è interessante per te come pubblico, non ciò che è divertente fare come scrittore. Possono essere due cose davvero molto diverse. Vedi Modello Grinder-Deloizer delle posizioni  percettive
  3. Cercare di avere un tema è importante, ma non capirai esattamente di cosa parla la storia fino a che non sei alla fine. Ora riscrivi.
  4. C’era una volta ___. Ogni giorno, ___. Un giorno ___. Per questo motivo, ___. Per questo motivo, ___. Fino a quando ___.
  5. Semplifica. Metti a fuoco. Abbina i personaggi. Evita le digressioni. Ti sentirai come se stessi perdendo elementi preziosi del racconto, ma ti rende libero.
  6. In cosa sono bravi i tuoi personaggi, con cosa sono a loro agio? Crea un personaggio a loro opposto. Sfidali. Come si comportano?
  7. Trova il tuo finale prima di decidere come realizzare la parte centrale. Sul serio. I finali sono difficili, fai in modo che il tuo funzioni in anticipo.
  8. Finisci la tua storia, lasciala andare anche se non è perfetta. In un mondo ideale hai entrambe le cose, ma vai avanti. Potrai fare meglio la prossima volta.
  9. Quando sei bloccato, fai un elenco di ciò che NON succederà dopo. La maggior parte delle volte il materiale che ti farà sbloccare si farà vivo.
  10.  Smonta le storie che ti piacciono. Quello che ti piace in loro è una parte di te; devi riconoscerlo prima di poterlo utilizzare.
  11. Metterlo sulla carta ti consente di iniziare a sistemarlo. Se un’idea perfetta rimane nella tua testa, non la condividerai mai con nessuno.
  12. Scarta la prima cosa che mi viene in mente. E la seconda, la terza, la quarta- togli di mezzo l’ovvio. Sorprendi te stesso.
  13. Dai ai tuoi personaggi delle opinioni. Un personaggio passivo e malleabile potrebbe sembrarti simpatico mentre scrivi, ma è veleno per il pubblico.
  14. Perché devi raccontare QUESTA storia? Qual è la convinzione che brucia dentro di te di cui la storia si nutre? Questo è il cuore della storia.
  15. Se tu fossi il tuo personaggio, in questa situazione, come ti sentiresti? L’onestà dona credibilità anche a situazioni incredibili.
  16. Qual è la posta in gioco? Dacci una ragione per tifare per i personaggi. Cosa succede se non hanno successo? Trova le possibilità (stack the odds against?)
  17. Nessun lavoro è mai sprecato. Se non funziona, lascialo stare e vai avanti – potrà essere utile in seguito.
  18. Devi conoscere te stesso: la differenza tra fare del tuo meglio e lamentarti. Scrivere una storia è sperimentare, non perfezionare.
  19. Le coincidenze per mettere nei guai i personaggi sono fantastiche; le casualità per farli uscire dai guai sono imbrogli.
  20. Esercizio: prendi i mattoni di un film che non ti piace. Come li riorganizzeresti per creare qualcosa che ti piace davvero?
  21. Devi identificarti con la tua storia e con i personaggi, non puoi semplicemente scrivere “qualcosa di tendenza”. Cosa farebbe comportare TE in quel modo?
  22. Qual è l’essenza della tua storia? Il modo più semplice di raccontarla? Se lo sai, puoi partire da lì.

Video dove approfondisce la questione Storytelling Pixar e altri canali

Fonti: