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Amo legge le biografie perché spesso si riescono a trarre delle lezioni e dei modelli di pensiero che non si trovano da altre parti. Nella recente biografia di Elon Musk a opera di Walter Isaacson, l’autore ci descrive direttamente quello che viene definito “l’algoritmo“, ovvero una serie di regole che permettono a Musk di raggiungere in tempi incredibili livelli di produzione impensabili prima.
Dal libro mi sto portando a casa altre idee interessanti come l’ idiot index.
Ve lo riporto molto simile a come è stato scritto sul libro, che consiglio di comprare (qui il link ad Amazon) dato che descrive nel dettaglio i singoli punti e li espande.
I comandamenti di Elon Musk:
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Mettere in dubbio ogni requisito.
Ogni requisito dovrebbe avere il nome della persona che l’ha reso obbligatorio. Non dovreste mai accettare un requisito proveniente da un reparto senza nome attaccato.
Dovete conoscere il nome della persona in carne e ossa che ha richiesto quel requisito. Poi dovreste metterlo in dubbio, non importa quanto quella persona sia in gamba.
I requisiti provenienti dalle persone in gamba sono i più pericolosi, perché la gente è meno incline a metterli in dubbio. Fatelo sempre, anche se il requisito è venuto da me. Poi rendete i requisiti meno stupidi. -
Eliminare tutte le parti o i processi che potete.
Potreste doverli aggiungere di nuovo più avanti.
Anzi, se finite per non ri-aggiungerne almeno il 10 per cento, non ne avevate eliminati abbastanza. -
Semplificare e ottimizzare.
Questo deve venire dopo il punto numero 2.
Un errore comune è semplificare e ottimizzare una parte o un processo che non dovrebbe nemmeno esistere. -
Accelerare il tempo di ciclo.
Ogni processo può essere velocizzato. Ma fatelo solo dopo aver seguito i primi tre passi. Nella fabbrica di Tesla, Elon dice di aver perso un sacco di tempo ad accelerare processi che in seguito avrebbe capito si sarebbero dovuti eliminare.
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Automatizzare.
Questo è l’ultimo passo. Nel libro questo è chiaro quando si parla delle fabbriche in Nevada e a Fremont in cui è stato automatizzato ogni passaggio fin dal primo momento.
Se avessero aspettato fino alla messa in discussione di tutti i requisiti avrebbero avuto una configurazione più simile a quella finale, risparminado tempo e denaro
Perché ci piace
Sono cautamente fan di Musk fin dalla lettura della prima biografia a cura di Ashlee Vance. Avere quindi un modello del genere già bello apparacchiato mi ha subito attirato l’occhio.
Anche se questo “algoritmo” è stato pensato per la produzione industriale lo vedo facilmente applicabile anche alla transizione digitale, sempre in ambito industriale e con un po’ di spinta anche per il lavoro intellettuale. Una delle cose che spesso mi capito di discutere durante le consulenze è proprio la foga di “sovra-ottimizzare” oppure di voler ottimizzare qualcosa che ancora non si sa se deve rimanere nel progetto finale.
Adesso potrò far riferimento ad una autorità maggiore (ah the irony ! 😛 )